Edda Orlandi Università degli Studi di Milano
Qui in Milanesia ci si appresta a celebrare le tradizionali festività del reciproco scambio rituale di panettoni ( Orlandi 2012
), conosciuto nella letteratura come il Circuito Kula Natalizio.Come ogni anno, fervono i preparativi della tradizionale competizione per diventare la famiglia che riesce a rifilare più lievitati, arrivando al contempo a rimanere dopo Capodanno con un solo panettone (non uno di più, ma neanche senza panettoni, cfr. Orlandi 2014
). Pur costatando un sostanziale rispetto delle tradizioni secolari già descritte da numerosi antropologi, durante il mio attuale soggiorno in Milanesia ho potuto notare alcune innovazioni, che rendono conto dei processi di globalizzazione che hanno recentemente investito anche queste terre remote.
Mi riferisco in particolare ai mutamenti nella preparazione della ricetta del panettone.Sono note nella letteratura varianti documentate già da alcuni decenni, ma le recenti trasformazioni rimandano a processi di contaminazione culturale finora inediti. Si segnala in particolare all’attenzione delle lettrici e dei lettori la recente perplimente invenzione di un dolce che mischia la ricetta del panettone con quella del pandoro, preparazione dolciaria tipica della vicina isola di Verona, già in precedenza introdotta in queste zone.
Inoltre ho potuto constatare che in alcune famiglie provenienti dall’arcipelago partenopeo si è diffusa la preparazione di un panettone decorato con struffoli, una loro tradizione locale importata sin qui. Questa contaminazione ha tuttavia generato qualche preoccupazione negli anziani nativi. Ne ho sentito uno domandare con estrema stizza: “Se l’è che la terunada lì?”, espressione traducibile grosso modo con: “Cos’è questa contaminazione culturale del nostro dolce tradizionale?”.
Infine i processi di individualizzazione che si possono in particolare osservare nelle generazioni milanesiane più giovani, sempre più restie a partecipare alle celebrazioni collettive ma che nondimeno non si sottraggono all’obbligo del tradizionale scambio rituale di panettone, hanno condotto alla preparazione di panettoni bi o mono-porzione , arricchiti da ingredienti inusuali e cotti in modi eccentrici a rimarcare l’interpretazione ironica delle tradizioni locali.