Edda Orlandi Università degli Studi di Milano
Il 3 febbraio, San Biagio, si celebra in Lombardia la Festa del Panettone avanzato. Giorno successivo alla Candelora (“Madona de la Candelora, de l’inverna sem feura, pieuv, fioca ou tira vent, per quaranta dì sem amu indent”), San Bias (“du ur a squas”) rappresenta l’ultima occasione favorevole per recuperare dalla dispensa i panettoni natalizi
avanzati, riciclandoli in omaggio alla tradizione che stabilisce che “San Bias benedis la gula e ‘l nas”: mangiando una fetta di panettone oggi si eviteranno infatti raffreddori e mal di gola fino alla fine della stagione invernale, anche nel caso, si suppone, che le condizioni metereologiche infauste, come quelle di quest’anno, abbiano fatto presagire altri 40 (-1, 39!) giorni d’inverno.
Traduzioni:
“Madona de la Candelora, de l’inverna sem feura. Pieuv, fioca ou tira vent, per quaranta dì sem amu indent”: Madonna della Candelora, dall’inverno siamo fuori. Piove, nevica o tira vento, per quaranta giorni nell’inverno siamo ancora dentro. Da tenere presente che un’altra versione stabilisce però che è in caso di maltempo che si preannuncia un rapido cambiamento di stagione, mentre una più ottimistica versione ridotta si limita a certificare la fine dell’inverno indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Potete dunque scegliere quella che più vi piace a seconda del tempo di ieri e di quale è la vostra stagione preferita.
“San Bias du ur a squas”: San Biagio, due ore di luce in più.
“San Bias benedis la gula e ‘l nas”: San Biagio benedice la gola e il naso.
[Disclaimer: i proverbi riportati qui lo sono seguendo la pronuncia melegnanese. Astenersi contestazioni nord-milanesi sulla grafia scorretta e sulla necessità di sostituire il dittongo eu con la vocale o]