Chiara Ottaviano Cliomedia Officina
E’ online il portale dell’ Archivio degli Iblei. Gli Iblei comprendono i paesi del sud-est della Sicilia fra il ragusano e il siracusano, e l’iniziativa dell’archivio online è nata all’interno del Progetto Terramatta , il cui primo prodotto è stato il film documentario Terramatta; Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano. Il film, tratto dal libro quasi omonimo del chiaramontano Vincenzo Rabito (Einaudi, 2007), è stato presentato nella scorsa edizione della Mostra internazionale del cinema di Venezia e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Nastro d’Argento 2013 come miglior documentario italiano dell’anno. Lo si potrà vedere a Melbourne il prossimo 3 dicembre in una serata organizzata dall’Istituto italiano di cultura e ad Adelaide nell’ambito del Convegno ACIS, dove Terramatta sarà anche tema di un panel.
Configurato come un progetto di Cliomedia Officina e lanciato al convegno svoltosi a Chiaramonte Gulfi il 23 marzo 2013, l’Archivio degli Iblei raccoglie testimonianze orali, centinaia di documenti iconografici, testi di ricerca e documenti. A tutti i contenuti del portale si può avere accesso anche attraverso vari percorsi tematici che riguardano sia aspetti della vita quotidiana, come l’alimentazione, la salute e i consumi, i rapporti di genere e i lavori domestici, sia eventi che hanno segnato la storia del Novecento, come le guerre mondiali o l’avvento del fascismo, sia, infine, di storia sociale come l’istruzione, la religione, il lavoro nelle sue varie forme e la politica. Racconti “particolari” per temi niente affatto “locali”, spunti per approfondimenti sulla storia italiana del secolo scorso, segnato da così grandi trasformazioni.
La raccolta di testimonianze orali è per il momento uno degli aspetti più qualificanti. Fra gli intervistati contadini e casalinghe, minatori e professori, uomini di chiesa e militanti antagonisti, medici e onorevoli, anziani e giovani. Accanto alle testimonianze che si riferiscono alle esperienze personali, considerabili come fonti orali, gli interventi di intellettuali e studiosi offrono spunti di riflessione per la comprensione del secolo scorso. Nei ricordi dei più anziani una vita quotidiana oggi di difficile immaginazione, segnata da privazioni e povertà, poca scuola e molto lavoro, tanti desideri inappagati esauditi poi negli anni di maggior benessere e nella mobilità sociale dei figli. I video sono pubblicati oltre che sul sito dell’Archivio degli Iblei anche su Memoro , la Banca della Memoria che ha ramificazioni in tutto il mondo.
Il nuovo portale è all’insegna della sostenibilità. Utilizza la piattaforma open source di Museo & Web (prerequisito per consentire la condivisione dei dati attraverso la rete Cultura Italia del Mibac e quindi di Europeana, la rete istituzionale della cultura in Europa) e promuove iniziative in collaborazione con altri: Wikimedia Italia, per la seconda edizione del concorso fotografico internazionale Wiki Loves Monuments
, e la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale
per la promozione del Premio 2014 giunto alla trentesima edizione e dedicato al giornalista-fondatore dell’Archivio, Saverio Tutino. (Il dattiloscritto originale di Terra matta
, a quel punto intitolato ‘Fontanazza’, ha ricevuto il Premio del 2000).
Wiki Loves Monuments è un concorso fotografico sostenuto da Wikimedia Italia al fine di valorizzare e documentare l’immenso patrimonio culturale italiano, promuovendone la ricchezza artistico-culturale presso una platea internazionale. Tutti i cittadini sono invitati a documentare la propria eredità culturale, realizzando fotografie con licenza libera indicate in una precisa lista, aumentando per questa via la consapevolezza della necessità di tutela dei monumenti, preservandone la memoria. Nelle intenzioni di Wiki Loves Monuments vi è quella di istituire una premiazione speciale per le foto in concorso dell’area iblea.
L’invito è a collaborare e partecipare anche condividendo ricerche edite o inedite oltre che con suggerimenti o critiche. Fra gli obiettivi, oltre alla valorizzazione del patrimonio storico degli Iblei, c’è anche quello di creare una rete di studiosi non confinata negli angusti ambiti locali, valorizzando i risultati delle tante ricerche, anche di qualità e spesso introvabili, in un dialogo aperto con una comunità di storici e studiosi più ampia. Il progetto, che vive soprattutto ma non esclusivamente online con contenuti digitali, vuole essere nel segno della lotta contro l’impoverimento culturale e il degrado, rischi niente affatto retorici e ancora più gravi nelle aree marginali e periferiche del paese. Iscrivendosi al gruppo su Facebook si potrà essere sempre informati delle nuove iniziative e nello stesso tempo si potrà offrire un contributo al confronto delle idee e allo sviluppo del progetto.